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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
Caetani Enrico |
Data |
6/5/1573 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
[Perugia] |
Incipit |
Prima che il signor Fabio Aronio habbia parlato al Signor Cardinal |
Contenuto e note |
Peranda avverte che il padrone [Nicola Caetani, zio di Enrico] si è raccomandato affinché Enrico e Camillo [Caetani] non abbiano altri servitori "che quelli, che hanno, e non si ha da fare altra mutatione" ad eccezione, però, di M. Quintino che verrà sostituito da un nuovo ed esperto "Dottor". Afferma, quindi, che le figure di Fabio Aronio e Giuseppe Domo in quel frangente non sono necessarie poiché "la famiglia di Vostra Signoria Illustrissima non si haveva da far maggior di quello, che è" dal momento che la loro assunzione avrebbe gravato troppo sulle spese famigliari. Specifica, però, che nel caso in cui Enrico dovesse necessitare di nuovi servitori, la precedenza dovrà essere garantita a messer Giuseppe. Conclude informando che il "castellano" di Cisterna è a Roma e che presto si recherà a Perugia ed esprime il desiderio di poter rivedere presto i suoi padroni [Enrico e Camillo]. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 44-46 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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