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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
Caetani Camillo |
Data |
18/10/1572 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
L'honor, che Vostra Signoria Illustrissima si è degnata farmi con la sua lettera |
Contenuto e note |
Peranda ringrazia Camillo Caetani con lodevoli parole per la lettera ricevuta. Dichiara di aver appreso con gioia che il signore si dedica per diletto alla poesia e si congratula per il suo poema che gli è molto piaciuto, tanto da volerlo inviare al Cardinale [Nicola Caetani, zio di Camillo]. Afferma, inoltre, di essere favorevole all'imitazione [sembrerebbe, infatti, che Camillo avesse tratto spunto in modo troppo scoperto da un'ode oraziana] poiché "forse è miglior, il portar una veste rubbata, che portarne una stracciata, mal cussita, di robba vile, e non bene addossata à chi la porta". Conclude esortarndolo a comporre ancora, perchè "il far versi è un esercitio utile". |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 34-35 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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