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Mittente |
Imperiale Giovan Vincenzo |
Destinatario |
Malvezzi Virgilio |
Data |
28/9/1635 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Arienti di Bologna |
Luogo di arrivo |
Castelguelfo |
Incipit |
Monsignor Archidiacono, che già mi fu intercessore dell'infinite grazie |
Contenuto e note |
[Autografa]. Imperiale segnala di aver ricevuto tramite l'arcidiacono [Francesco Paleotti] due lettere del Marchese. Dopo una lunga introduzione nella quale, oltre al solito rinnovare le richieste di comandi poetici, Imperiale si duole della lontananza del marchese, il "gran Sole" verso il quale il nostro tiene "fissi i pensieri", Imperiale passa all'elogio delle opere malvezziane, il 'Romulo', il 'Tarquinio', il 'Davide perseguitato', il 'Ritratto del Privato Politico Cristiano', da poco dato alle stampe a Bologna, del quale viene elogiata la profondità data dal notevole studio e dal "dominio di quella scienza che si compra co' sudori dalla lettura de' libri". Imperiale poi si sbilancia politicamente arrivando addirittura ad affermare che la monarchia spagnola, tramite il conte Duca, destinatario del libro, non avrebbe tutti i problemi dei quali soffre se concedesse a Malvezzi di esserne il consigliere (dal momento che quella monarchia soffre "non [...] per debolezza di forza [ma] per mancamento di consiglio"). |
Fonte o bibliografia |
Clizia Carminati - Davide Zambelli, Lettere di Giovan Vincenzo Imperiale a Virgilio Malvezzi, in "Studi secenteschi", vol. LIX, 2018, pp. 238-241 [originale in ASB, Fondo Malvezzi-Lupari, 368/4, cc. 62-63, autografa] |
Compilatore |
Zambelli Davide |
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