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Mittente |
Ariosto Ludovico |
Destinatario |
[d'Este] [Alfonso I], Duca di Ferrara |
Data |
20/7/1524 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Castelnuovo |
Luogo di arrivo |
Ferrara |
Incipit |
Io non so quello che vostra excellentia havrà disposto schioppittieri che gli homini di questa terra m'hanno detto |
Contenuto e note |
Ariosto chiarisce le ragioni per cui Pierino e Battistino Magnano abbiano radunato insieme ad Acontio [Filippi Acconcio detto Salinaro] un gruppo armato da contrapporre agli uomini del Signor Giovannino [Giovanni de' Medici, detto delle Bande Nere] entrati in Garfagnana [si veda lettera n° 150]; l'autore afferma che essi si coalizzarono in quanto appartenenti alla fazione italica, una volta avuto notizia della militanza di Pier Madalena, del Cornacchia [Bogietto da Sommacolonna] e di Olivo [da Ponteccio] tutti di parte francese tra i fanti di Giovannino. Ariosto comunica come una volta passata la minaccia Pierino Magnano e i suoi seguaci abbiano ripreso le consuete attività banditesche, minacciando e creando disordini. Alla loro prepotenza si deve ad esempio l'allontanamento di ser Costantino notaro da Camporgiano. Segue poi una notifica dell'avvenuto interrogatorio del capitano [Todeschino] rimasto ferito durante l'incursione precedentemente citata [si veda lettera n° 150]. In conclusione viene riportata notizia della morte di un "prete da Soraggio de li Bosi", stupratore e violento furfante. |
Fonte o bibliografia |
Ludovico Ariosto, Lettere, a cura di Angelo Stella, Milano, Mondadori, 1965, pp. 291-295, L. 156 |
Compilatore |
Ghiroldi Stefano |
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