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Mittente |
Ariosto Ludovico |
Destinatario |
Opizo (Obizo) Remo |
Data |
5/10/1522 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Castelnuovo |
Luogo di arrivo |
Ferrara |
Incipit |
Bastiano presente exhibitore viene per suplicare al Signore nostro in suo nome, e forse ancho per suo zio Leone |
Contenuto e note |
Ariosto, commissario ducale in Garfagnana, raccomanda un certo Bastiano, latore della lettera, e lo zio dello stesso, Leone da Gragnanella; il mittente descrive poi l'equivoco comportamento tenuto dal Capitano di Camporeggiano nel gestire il caso di un omicida, tale Balduccio da Carreggini; Ariosto prosegue illustrando la difficile situazione delle vicarie assegnategli, dilaniate dal brigantaggio e dalle faide tra fazioni (di cui è caduto vittima anche il Conte di San Donino); l'autore sembra poi meravigliarsi dell'arroganza con cui questi malfattori cerchino di parlamentare: a tal proposito riferisce dell'ambasceria di Simon Contardo [cappellano nelle rocche delle Verrucole, presso San Romano] a nome di un certo brigante Bernardello, autore di numerosi furti ai danni di Domenico di Amorotto. Vengono di seguito elencati altri tentativi di accordo tra l'ufficiale estense e i banditi del luogo. Ariosto comunica al segretario ducale il progetto di istituire nella regione una milizia civica che consenta di contenere la criminalità abbattendo i costi di gestione. L'autore fornisce ulteriori chiarimenti intorno ai capi fazione Pierino Magnano (già inviato a Ferrara per comparire dinnanzi al duca) e Bastiano Coaio (ancora in Garfagnana). Per concludere riferisce la decadenza dall'incarico del capitano di Camporgiano. |
Fonte o bibliografia |
Ludovico Ariosto, Lettere, a cura di Angelo Stella, Milano, Mondadori, 1965, pp. 83-87, L. 47 |
Compilatore |
Ghiroldi Stefano |
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