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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Giustiniani Pier Giuseppe |
Data |
7/5/1637 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Di Vostra Signoria non ho novelle; argomento, che si sta bene, e così Dio faccia essere lungamente. Noi qui stiamo con affanno |
Contenuto e note |
Chiabrera non ha notizie di Giustiniani e questo significa che l'amico sta bene. A Savona sono in affanno "per lo bando di Milano" e le armate francesi e spagnole non li lasciano tranquilli, ma attendono la fine dei movimenti [tra l'estate 1636 e i primi mesi del 1637 la guerra franco-asburgica incrudelì con gravi ripercussioni economiche per la repubblica di Genova e per le comunità da essa dipendenti, come quella savonese. Le galee delle armate avverse si contendevano il mare prospiciente alla Repubblica ostacolando i rifornimenti alle città]. Chiabrera si gode l'aria tiepida, che promette conforto per il suo corpo vecchio, ma Chiabrera non sa se essa manterrà le promesse. Avrebbe bisogno "dell'allegrezza di Fasciolo", ma non ha le forze per recarsi così lontano [presso Fassolo]. Giulio Pavese [nipote di Chiabrera] sta per andare a Napoli e prega Giustiniani di fargli sapere quando ci saranno galee per colà [Napoli]. Chiabrera non legge né scrive e non ha nessuno con cui parlare, chiede quindi a Giustiniani di scrivergli per dargli conforto. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 494 |
Compilatore |
Agliardi Silvia |
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