Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 14/10/1636 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Questa mia sarà data a Vostra Signoria per mano di un buon huomo, il quale ricorre all'Illustrissimo Magistrato
Contenuto e note Questa lettera di Chiabrera sarà consegnata a Giustiniani per mano di un "buon huomo", il quale ricorre al Magistrato [nel 1636 Giustiniani fece parte del Magistero di Terraferma] e il quale dirà le sue ragioni. A Savona ci sono state bufere provenienti da nord, le quali non si arrestano. Sembra che Borea voglia rapire qualche nuova Oritia [secondo il mito greco, Orizia venne rapita dal vento del nord, Borea, e ne divenne moglie]. Chiabrera ha passato due giorni chiuso in casa, immaginando di passeggiare nelle logge di Giustiniani [presso Fassolo] e spera che ciò sia un presagio del suo futuro soggiorno a Fassolo, dove godrà dell'aria meridiana e si burlerà dell'inverno. Aspetterà il passaggio del Conte Testi [Fulvio Testi]. Se egli passasse per Savona, Chiabrera "si torrebbe d'uno impacio", poiché, alloggiando il Testi presso il Bisagno [fiume di Genova], non potrebbe trattare con lui con facilità. Chiabrera non sta male, ma vorrebbe stare meglio. Nelle sue condizioni non lotterebbe con Anteo, ma sentendosi dire "Occidit clarum cita mors Achillem" [Orazio, Carmina, II, 16, v. 29].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 485
Compilatore Agliardi Silvia
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