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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Giustiniani Pier Giuseppe |
Data |
25/1/1636 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Io qui non ritrovo la primavera, che mi raccoglieva costì; non so io ora se costì si trova il verno, che non mi abbandona qui |
Contenuto e note |
Chiabrera non ritrova la primavera che lo aveva accolto a Fassolo, l'inverno non lo abbandona, l'unico caldo di cui gode è quello delle braci, l'unica luce quella delle candele. Egli ha fatto il cambio di Glauco, cambiando "coteste stanze" con le sue. [Nel tornare da Fassolo, dove ha soggiornato presumibilmente dal novembre 1635 al gennaio 1636, Chiabrera associa la sua ventura a quella del troiano Glauco che, per soccorrere Priamo in guerra, scambiò le sue armi d'oro con quelle di bronzo di Diomede]. Inviterebbe Giustiniani, se avesse una dimora in cui potrebbe star bene. Fa riverenza al Conte Testi [Fulvio Testi] e chiede a Giustiniani di fargli sapere se il Testi resterà a Genova fino a Quaresima. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 461 |
Compilatore |
Agliardi Silvia |
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