Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 20/8/1635 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Molto tardi rispondo ad una di Vostra Signoria, ma sia mia scusa; e fommi venire inanzi i miei componimenti
Contenuto e note Chiabrera si è messo nei panni del giudice, querela i suoi componimenti, li interroga, ascolta le loro risposte, formula sentenze. Alcuni li libera, altri li manda alla forca, altri li manda in bando. Usa una sentenza simile per le canzonette, la cui vanità non gli dispiace, se saranno considerate opere da cantare. [In questa lettera, Chiabrera dona statuto di poesia per musica alle canzonette, composte fin dalla fine del '500]. Egli le affida a Giustiniani, affinché possa raccomandarle a un giovane pieno di gentilezza che si intenda di musica, come Agostino Pinello [Agostino Pinelli, poeta, musicista e cantante genovese, a cui Chiabrera dedica il poemetto 'Il Muzio Scevola']. Dice poi che ci si trova in un nuovo periodo di guerra, che i Francesi muovono contro Milano [il 1635 è l'anno dello scoppio della guerra franco-asburgica]. Riguardo al resto, egli non è né gagliardo, né malato e i libri gli tengono compagnia. Afferma che i ricordi di Fasciolo [Fassolo, dove si trova la villa del Giustiniani] lo rendono felice. Bacia le mani al Signor Sanseverino e Grimaldi [Girolamo Sanseverino e Tommaso Grimaldo].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 453
Compilatore Agliardi Silvia
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