Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 30/7/1635 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza [Savona] Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Vostra Signoria già mi fece honore di un decreto de' Serenissimi Collegi per lo quale io rimaneva franco di ogni tassa fatta per cagion di guerra
Contenuto e note Giustiniani ha già ottenuto per Chiabrera un decreto che lo rendeva esente da ogni tassa di guerra [cfr. Lettera 392 del 1629 'Viene la supplica; holla fatta come mi par ben fatto; ma non basta'.] Ora si deve pagare una tassa non leggera. Chiede a Giustiniani di adoperarsi affinché il privilegio dell'esenzione avuta in passato non gli sia tolto. Essere privato di un grande onore ricevuto in passato sembrerebbe una vergogna agli occhi dei suoi concittadini. Chiabrera si prepara a mettere per iscritto ogni sua "ciancia", per poi consegnarle agli amici. Dice che N. gli ha detto di aver mandato le poche righe della sua vita, dove si legge di alcuni onori vergognosi non meritati [Sebbene l'accenno di Chiabrera sia insufficiente e non si sappia chi sia il signor N., le "poche righe della mia longa vita" potrebbero riferirsi all'autobiografia 'Vita di Gabriello Chiabrera da lui stesso descritta', scritta in terza persona. Cfr. Clizia Carminati, 'L'autobiografia di Chiabrera secondo l'autografo', "Studi secenteschi", XLVI, 2004, pp. 3-43. I riferimenti agli "honori" ricevuti corrispondono alla seconda parte della 'Vita']. Chiabrera scrive dal "soggiorno della mia Siracusa, epitome del vostro Faciolo (Fassolo)" [il piccolo alloggio ricavato per sé vicino alla chiesetta di Santa Lucia, prospiciente il mare di Savona.].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 451
Compilatore Agliardi Silvia
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