Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 1635 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Rispondo; e quanto al Signor morto o moribondo di Roma duolmi delle speranze interrotte
Contenuto e note Chiabrera si dice dispiaciuto per le speranze interrotte dopo la morte del "morto o moribondo di Roma" [Pare riferirsi alla presunta scomparsa di una persona che poteva agevolare il Giustiniani nella questione del nulla osta per la stampa del breve: forse si tratta di Monsignor Francesco Herrera, morto il 17 giugno del 1635, cfr. lettera 446 "Ho la lettera di Vostra Signoria col fascio delle lettere"]. Loda la costanza di Giustiniani, egli non è popolare, ma sovrumano: questo significa essere poeta. Se egli ["il morto o moribondo di Roma"] è morto senza ricordarsi di Giustiniani, certamente non era un amico e non si stava comportando lealmente. Passa poi a parlare dell'orazione [Alla metà di luglio si tenne la celebrazione per l'elezione a Doge di Giovanni Francesco Brignole. Forse a Chiabrera era stato domandato di pronunciare l'orazione celebrativa, ma le perplessità qui presentate lo riterranno dal farlo]. Chiabrera afferma che se l'orazione procurasse divertimento a Giustiniani e se non dispiacesse agli amici, accetterebbe l'incarico. Se invece agli amici non piacesse, accetterebbe comunque l'incarico e direbbe che sia in cose importanti sia "in ciancie" sarebbe disposto a piegarsi alle voglie degli amici e direbbe le medesime cose al signor Antongiulio, se egli gliele chiedesse [Anton Giulio Brignole Sale, figlio del nuovo doge]. Non vorrebbe che qualcuno credesse "sì fatte novelle essere in prezzo da Signori pari a voi" [secondo Chiabrera, l'orazione non è una cosa importante]. Né la prosa né la poesia sono per lui un problema. Da queste i poeti devono ricavare solo "trastulli" e gloria dopo la morte. In questo mondo i poeti possono valersi delle loro opere solo presso altri poeti, ed essi sono pochi. Chiabrera in parte ride, in parte è adirato. Egli sta abbastanza bene fisicamente, ma è travagliato nell'animo a causa delle lunghe e calde giornate. Chiede a Giustiniani di raccomandarlo presso Sanseverino [Girolamo Sanseverino]. [La datazione al giugno 1635 è dovuta ai preparativi per la celebrazione del Brignole e al riferimento a Herrera].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 447
Compilatore Agliardi Silvia
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