|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Giustiniani Pier Giuseppe |
Data |
1629 |
Tipo data |
Congetturale |
Luogo di partenza |
[Savona] |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Viene la supplica; holla fatta come mi par ben fatto; ma non basta |
Contenuto e note |
Invia la supplica [La supplica potrebbe essere quella inviata per richiedere l'affidamento del nipote Giulio, cfr lettera 394 del 16.5.1629, ma dato il desiderio del poeta di veder esposto il decreto, si deve pensare alla supplica con cui Chiabrera chiede l'esenzione dalle tasse imposte dalla Repubblica di Genova nel 1629 per sostenere le spese di guerra]. A Chiabrera sembra ben fatta, ma nei palazzi si usano modi di cui non ha esperienza. Perciò, se non è buona, chiede al Giustiniani di scriverne una a suo nome secondo gli usi dei Cancellieri. Se otterrà la grazia, chiede di esporre il decreto, cosicché se ne possa onorare sia a palazzo Pitti [presso i Medici], sia in Vaticano. Dice che manderà il poemetto al compare [Luciano Borzone], affinché lo faccia stampare. Il poemetto è 'tutto costume e passione, e però il verso non è altiero'. [Difficile identificare questo poemetto. L'identificazione è legata alla datazione della lettera: poiché essa viene datata al 1629, si deve necessariamente pensare al poemetto perduto 'Il Romulo',Genova, Pavoni, 1629, dedicato ad Anton Giulio Brignole Sale ed edito dal Pavoni, con cui Borzone collaborava]. [La datazione della lettera ai primi mesi del 1629 è legata alla supplica e alla data del decreto del Senato genovese.] [La lettera è priva di congedo.] |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 392 |
Compilatore |
Agliardi Silvia |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|