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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Anziani di Savona |
Data |
2/12/1622 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Savona |
Incipit |
Per l'instanza grande fatta da me al Serenissimo Duce, questa Sua Serenità mi ha introdutto |
Contenuto e note |
Grazie alla richiesta fatta da Chiabrera al Doge [Giorgio Centurione], egli è stato ricevuto, nonostante non ci fossero i Procuratori. Il Doge ha deciso con prudenza di introdurlo al cospetto del senato. Qui ha letto la sua supplica e ha detto a voce ciò che sembrava opportuno, poi uscì. Il Doge ha fatto comunicare che lo avevano ascoltato, che lui stesso avrebbe esposto la richiesta [la richiesta di pagamento per le spese della darsena, interrata dalle mareggiate] ai Collegi, e che li avrebbe sollecitati a prendere una decisione. Chiabrera dice che continuerà a tener viva la supplica [di Savona] e riferirà quanto deciso dai Collegi. Questo è ciò che si è fatto fino a quel momento. Egli ha sempre creduto che si debba procedere così, passo passo. Crede che i consiglieri vorranno essere certi che si possa mantenere la darsena senza costruire. Dopo aver visto che non si può, verificheranno che la fabbrica non causi danni al castello e si recheranno a Savona per verificarlo. Crede che sia necessario farsi vedere e udire dal Doge, affinché non trascorra troppo tempo. Afferma che i Collegi non indugeranno a prendere una decisione e che il Doge è favorevole e tratterà presto la loro richiesta. Si può credere che il Doge e i Collegi non vogliano che Savona sia distrutta. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 375 |
Compilatore |
Agliardi Silvia |
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