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Mittente |
Campanella Tommaso |
Destinatario |
Filippo III (re di Spagna) |
Data |
1606 |
Tipo data |
Congetturale |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
[Madrid] |
Incipit |
A nome dell’omnipotente Sapienza oda queste parole per la salute universale ed esaminile bene |
Contenuto e note |
[Copia] Da un oscuro e fetido "calaboso", cioè da una segreta de’ castelli napolitani, Campanella supplica il re [Filippo III di Spagna] di farlo venire in Spagna o mandare a Roma. Tra lusinghe, vanterie e consigli afferma di esporre le sue ragioni, non perché indotto dalla brama di allungar la vita, ma di rendersi utile al genere umano. Accusa fra Dionisio Ponzio di aver voluto vendicare lo zio assassinato, dichiara che il fiscale don Luigi Sciarava [Luis Xarafa del Castillo] con l’inganno era stato indotto a credere ci fosse una ribelliome di clerici e che l’unico testimone contro di lui era Maurizio [de Rinaldis]. Non tralascia naturalmente di descrivergli le incredibili persecuzioni e sofferenze subite; né dimentica i soliti elenchi d’imprese e di libri da terminare in breve spazio di tempo, pena il capo qualora venga meno alle promesse fatte. |
Fonte o bibliografia |
Tommaso Campanella, Lettere [1591-1639], a cura di Germana Ernst su materiali preparatori inediti di Luigi Firpo, con la collaborazione di Laura Salvetti Firpo e Matteo Salvetti, Firenze, Olschki, 2010, pp. 36-14 |
Compilatore |
Liburdi Annarita |
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