Mittente Campanella Tommaso Destinatario Bastoni Guglielmo
Data 1606 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Napoli
Incipit Nota de' libri composti dall'autore, mandati fuore, quantunque dica da farsi
Contenuto e note [Copia] La lettera e l’allegato memoriale sono stati probabilmente scritti nel periodo luglio-agosto 1606. Dirette a [monsignor Guglielmo Bastoni, nunzio di Napoli] queste pagine offrono uno dei più precoci esempi di un elenco di promesse, con le quali il prigioniero intende provare di poter giovare al regno e alla cristianità, in virtù della conversione degli eretici, della redazione di libri e di invenzioni mirabili, promesse seguite dalla lista dei libri composti o in via di elaborazione (per cui si confronti il testo integrale disponibile al link qui sotto). Il memoriale si presenta come una supplica, a nome di un gruppo di “amici e parenti” per perorare la causa del prigioniero. L’autore è probabilmente Campanella stesso che in queste pagine rievoca i principali eventi della congiura. Ricorda come la sua amicizia con il Vescovo di Mileto [Marcantonio del Tufo] accese il risentimento dell’avvocato fiscale [Luis Xarafa del Castillo]. Cerca di spiegare e giustificare le iniziative proprie e dei compagni. In particolare fra Dionisio Ponzio che sollecitava ad uccidere maestro Giovan Battista da Polestina mandante dell’omicidio di suo zio [Pietro Ponzio]. Ricorda Spinelli [Carlo Spinelli], Ruffi [Carlo Ruffo], e Morani [Giovan Geronimo Morano]. Precisa che il Papa [Clemente VIII] concesse il ‘Breve’ [che autorizzava il processo contro Campanella] perché nella congiura erano emersi i nomi di San Giorgio [Cinzio Aldobrandini] del Vescovo di Mileto [Marcantonio del Tufo] e del Vescovo di Nicastro [Pietro Francesco Montorio]. Protesta la propria innocenza e denuncia le inumane condizioni in cui vive, supplicando di essere ascoltato perché gli avvocati fiscali non gli avevano mai permesso di difendersi e lo avevano costretto ad accettare un avvocato [Giovan Battista de Leonardis] che non lo aveva mai difeso e che, grazie a questo, fu premiato con la carica di fiscale. Chiede infine che la causa venga rivista.
Fonte o bibliografia Tommaso Campanella, Lettere [1591-1639], a cura di Germana Ernst su materiali preparatori inediti di Luigi Firpo, con la collaborazione di Laura Salvetti Firpo e Matteo Salvetti, Firenze, Olschki, 2010, pp. 13-21
Compilatore Liburdi Annarita
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