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Mittente |
Aretino Pietro |
Destinatario |
Vecellio Tiziano |
Data |
4/1548 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Quella propria allegrezza che sentano nel core gli amanti nel subito ricevere le carte delle amiche loro |
Contenuto e note |
La lunga epistola trabocca di riconoscenza, derivante, in primo luogo, dalla veloce risposta ricevuta da parte di Tiziano alla missiva inviata in precedenza. Inoltre, grazie all'intercessione dell'artista, Aretino potrà accasare convenientemente una delle due figlie (di nome Austria), della cui dote l'imperatore ha promesso di farsi carico. Infine, soddisfatto per il riconoscimento di stima tributatogli dalla benevolenza regale, Aretino si prodiga in consigli sul dipinto equestre di Carlo V, vittorioso in Sassonia, al quale Tiziano si dedica: a suo parere, sarebbe opportuno corredare la gloriosa figura del sovrano con i simboli della religione e della fama, che lo sostengono e lo accompagnano. Il post scriptum costituisce un'amplificazione delle lodi tributate al regnante, pur nella forma della preterizione: Tiziano scrive infatti che nulla intende aggiungere sulla meraviglia suscitata dalle gesta e dalla lungimiranza di un sovrano cui la natura stessa, quasi indipendentemente dagli studi, ha concesso il privilegio di una profonda sapienza. |
Fonte o bibliografia |
Pietro Aretino, Giorgio Vasari, Tiziano, a cura di Stefano Zuffi, Milano, Abscondita, 2008, pp. 26-28. |
Compilatore |
Favaro Francesca |
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