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Mittente |
Aretino Pietro |
Destinatario |
Vecellio Tiziano |
Data |
10/1545 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Ancora ch'io sia in colera con voi |
Contenuto e note |
Nel rivolgersi a Tiziano, giunto da poco a Roma, Aretino dapprima si rimmarica per alcune opere lasciate incompiute dall'artista (la prima, un ritratto dedicato a Giovanni dalle Bande Nere sulla base di un calco in gesso; la seconda, un ritratto di Aretino stesso). Ringrazia poi sentitamente per i saluti che da parte sua Tiziano ha portato a Bembo, la cui amicizia, testimoniata dalla reazione riferita da Tiziano per lettera, lo commuove. Poi, pur rallegrandosi per l'arrivo dell'amico nella città pontificia, lo mette garbatamente in guardia in merito alla mutevolezza dei Farnese. Infine, auspica un rapido ritorno di Tiziano allo scopo di poter discorrere con lui dei capolavori che Roma - città tanto irrequieta e insidiosa quanto splendida - racchiude in sé. Tra coloro della cui vicinanza Tiziano potrà godere nell'ammirare le realizzazioni di artisti quali Michelangelo e Bramante è menzionato Iacopo Sansovino, amico sia del pittore sia di Aretino. |
Fonte o bibliografia |
Pietro Aretino, Giorgio Vasari, Tiziano, a cura di Stefano Zuffi, Milano, Abscondita, 2008, pp. 17-19. |
Compilatore |
Favaro Francesca |
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