Mittente Della Casa Giovanni Destinatario Camerlengo [Sforza] [Guido Ascanio]
Data 28/10/1546 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo [Roma]
Incipit Lo Averoldo è stato costretto da la instanza che la Illustrissima Signoria gli ha fatto
Contenuto e note Il prevosto Averoldo è stato costretto dalla Signoria a cedere il canonicato di Brescia a Giovan Battista Canale [sulla vicenda e i suoi protagonisti, si veda Lorenzo Campana, Monsignor Della Casa e i suoi tempi, in "Studi Storici", XVI (1907), pag. 551 e segg.]. Il Casa chiede che il papa [Paolo III, nato Alessandro Farnese] ne ringrazi l'oratore [l'ambasciatore veneziano a Roma, Giovanni Antonio Venier], perché la Serenissima ha fatto cosa insolita per soddisfare Sua Beatitudine: a giudizio del Casa, infatti, il Canale aveva torto non solo in possesso, ma anche in petitorio. Chi ha accusato il Casa di procedere lentamente in questa causa poi, dovrà restituirgli la fama. Venezia desidera poi ricompensare in qualche modo l'Averoldo e vuole che l'oratore chieda al papa di liberare il Prevosto di un monitorio fatto dall'Auditore della Camera Apostolica che lo obbligava a presentarsi a Roma per rispondere dell'accusa di aver picchiato un notaio di Brescia, o almeno di affidare la causa a qualcuno del Dominio. Monsignor di Papho [Giovanni Maria Pesaro] è malato e non può dunque recarsi al Concilio [di Trento]. Monsignor di Torcelli [Geronimo Foscari] vi andrebbe volentieri, ma non può perché non gli sono state date le rendite del Chiericato. Per quanto riguarda la vicenda di Baldassarre [Altieri, cfr. la lettera del Casa del 21 ottobre 1546, incipit: "Qui si è levata voce che il signor Piero Strozzi andrà in Levante"], ha saputo che i mercanti tedeschi temevano che la scomunica di Sua Maestà Cesarea [Carlo V d'Asburgo] contro i ribelli potesse disturbare i loro affari a Venezia e quindi avevano scritto ad Augusta, chiedendo che da lì si scrivesse a Venezia: queste lettere erano arrivate ed erano state lette in Senato dall'Altieri, donde egli "trasse la fama di essere stato accettato" come agente ufficiale dei protestanti. La risposta dei senatori fu che essi desideravano "che la loro città fosse libera et sicura a ognuno et massimamente alla nation Todesca". Gli agenti imperiali hanno chiesto alla Serenissima passaggio e vettovaglie per la cavalleria che Carlo V vuol far passare in Germania. Il Priore de' Strozzi [Leone, Priore di Capua] è partito per la Francia e qualcuno dice che andrà fino al campo del Langravio [Filippo d'Assia]. Un senatore ha chiesto aiuto al Casa per una vicenda riguardante la propria figlia, ma il Nunzio trova la richiesta inopportuna.
Fonte o bibliografia Ms. Vaticano Latino 14828, cc. 60v – 62r, copia del segretario Erasmo Gemini. Parzialmente edita in Lorenzo Campana, Monsignor Della Casa e i suoi tempi, in “Studi Storici”, XVI (1907), pp. 384 (nota), 499 (nota), 558-559.
Compilatore Boggiani Alessandro
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