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Mittente |
Muscettola Antonio |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
21/1/1669 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Ventimiglia |
Incipit |
Non può credermi Vostra Paternità il giubilo col quale ho ricevuto la carissima sua |
Contenuto e note |
Antonio Muscettola scrive ancora dalla Chiesa [di San Lorenzo] dov’è stato costretto a ritirarsi [a seguito di un contrasto col Viceré Pietro d'Aragona] e dove ha impegnato il proprio tempo nello studio dei "primi rudimenti della lingua greca"; spera che le "turbolenze [...] non habbiano a durare oltre Pasqua" e comunque proseguirà il suo "volontario ostracismo da questa Città [Napoli] fin a tanto che si rassereni questo Cielo". Visto il grande successo ottenuto dalla ‘Grillaia’ [Napoli, Novello De Bonis, 1668] sollecita Angelico Aprosio perché valuti l’idea di realizzarne una Seconda Parte. Mentre da Venezia tardano ancora ad arrivare le sue ‘Poesie, Parte Seconda’ [Venezia, Zaccaria Conzatti, 1669]. Senza indugi riferisce il proprio giudizio riguardo [Federigo] Meninni da tempo entrato in contrasto con l’amico [Giuseppe] Battista: scrive di un "huomo rissoso e insolente [...] pieno di un’ignorantesca ambizione e d’un lievissimo talento" non degno d’esser amico di Angelico Aprosio tanto più che "quel miserabile sonetto" scritto dal Meninni in lode del frate fu in realtà sollecitato dal Battista allorquando i due erano ancora in amicizia. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio |
Compilatore |
Zuccalà Pasquale |
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