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Mittente |
Muscettola Antonio |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
15/1/1667 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Ventimiglia |
Incipit |
Ho tardato alcuni giorni la risposta alla carissima di Vostra Paternità scrittami a 15 del caduto |
Contenuto e note |
Antonio Muscettola aggiorna Aprosio riguardo i nuovi impedimenti della ‘Grillaia’: questa volta a frenare il lavoro è stata la morte del tipografo che ha condotto alla necessità di individuarne un altro e, di conseguenza, a superare nuove formalità. A questo si aggiunge che il nuovo stampatore [Novello de Bonis], un "milanese [...] il più fastidioso huomo del mondo", ha preteso che venisse gestita la questione tutta a modo suo; avverte che la tipografia non ha molte maiuscole; sollecita nuovamente Aprosio perché gli invii i nuovi Grilli [ovvero i capitoli dell’opera] acciocché questi colmino le parti espunte dai Revisori. Lo scrivente, inoltre, annuncia di aver preparato un fagotto di libri che invierà "con la prima barca che partirà per Genova" e che conterrà: la relazione dei "Funerali [di Filippo IV] celebrati in Santa Chiara [18 febbraio 1666]; due ritratti di due altri funerali celebrati altrove; Lo Scudo di Rinaldo [dello stesso Aprosio]; Poesie del [Giuseppe] Battista prime, terza e quarta [parte]; Poesie latine di Padre [Francesco] Acerbo Gesuita ['Aegro corpori a musa solatium', Napoli, Francisci Pacij, 1666]; due opere dell’abate [Michele] Giustiniani; Poesie del [Nicolò Antonio] Tura; Orologio Solare [di Pier Francesco Minozzi]; Vita di Sant’Oronzo ['La vita di S. Oronzio con diverse considerazioni descritta dal Dottor Donato Antonio Quarta', Giacinto Passero, 1664] e Corona Mariana [Napoli, Paci, 1667] del [Francesco] Dentice". Infine, oltre a dichiararsi lieto dell’amicizia del poeta [Ludovico] Tingoli, lo scrivente fa sapere d’aver composto un sonetto in lode dei "signori che onorarono la fabbrica del frontespizio della [...] Belisa", sonetto che manderà prossimamente [i signori di cui parla sono Giovanni Mattia Striglioni e Domenico Piola; il sonetto, inviato allegato alla missiva successiva datata 10/03/1667, ha per incipit "Vago d'eternità, tentai con arte in Permesso animar Toscana Lira" e compare ne 'La Biblioteca Aprosiana passatempo autunnale di Cornelio Aspasio Antivigilmi', Bologna, Manolessi, 1673, p. 477].
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Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio |
Compilatore |
Zuccalà Pasquale |
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