Mittente Muscettola Antonio Destinatario Aprosio Angelico
Data 25/2/1664 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit Ho tardato due settimane a rispondere alla prima di Vostra Paternità, et una alla seconda perché il Carnevale
Contenuto e note Dopo aver accennato al proprio soggiorno a Nola nel periodo carnevalesco e al fatto che affiderà prossimamente le proprie lettere a Padre Paolo Girolamo – dato che a Tommaso Spinola non riesce "dilettevole [...] questa briga" – Antonio Muscettola, consapevole che Aprosio si trovi "in viaggio per la predica in luogo vicino a Piacenza", si dice convinto che l’agostiniano possa raggiungere Monsignor [Pietro Francesco] Passerini per dare "sicuro recapito" alla ‘Grillaia’ [Napoli, De Bonis, 1668]. Ha scritto allo stesso Passerini anche per le sue ‘Prose’ [Piacenza, Bazachi, 1665] speranzoso di poter trovare a Piacenza supporto per l’impressione, ma non ha ancora ottenuto risposta: a tal proposito vorrebbe presto valutare un esemplare di stampa del tipografo Bazachi con l’utilizzo del "carattere Garamone" e di una carta migliore di quella adoperata nelle pubblicazioni del Conte [Bernardo] Morando.
La stampa della ‘Belisa’ prosegue, sia pure "co’ soverchia flemma", grazie al "miracolo" di padre Angelico che ha convinto Vincenti [lo stampatore genovese Giovanni Ambrosio De Vincenti: in questa lettera esplicitato per la prima volta il nome reale del tipografo] ad imprimere anche le Annotazioni all’opera [‘Le Bellezze della Belisa. Abbozzate da Oldauro Scioppio’ alias Angelico Aprosio, G. Tommaso Rossi, Louano, 1664. Nome del tipografo e luogo di stampa sono indicazioni fittizie: trattasi appunto di Giovanni Ambrosio de Vincenti di Genova]: dà notizia di averne acquisito il quarto foglio. Per ‘Il Gabinetto delle Muse’ [Venezia, Conzatti, 1669] pensa di far precedere ciascun componimento da cinque o sei righi di prosa affinché in essi vengano esplicitati l’intento ed il significato; per paura di "prendere qualche granchio nella puntualità della cronologia" ha preferito l’ordinamento alfabetico [dei diversi autori citati] a quello cronologico. Descrive anche l’idea che ha per l’introduzione dell’opera: si ritrova in un sogno, in Parnaso, dove le Muse lo conducono nel loro Gabinetto "ove i ritratti degl’Italici poeti si conservavano"; non conoscendo tutti i nomi di quei volti sarebbe stato ben presto aiutato dall’illustre apporto di Angelico Aprosio appositamente convocato all’uopo. Chiude la missiva dicendosi convinto che qualunque modifica Aprosio vorrà apportare alla ‘Grillaia’ sarà certamente valida, compresa l’idea di aggiungere un Grillo [ovvero uno dei capitoli della ‘Grillaia’] da dedicare a [Federigo] Meninni.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio
Compilatore Zuccalà Pasquale
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