Mittente Muscettola Antonio Destinatario Aprosio Angelico
Data 23/1/1663 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit Non havendo havuto tempo la settimana passata di scrivere a Vostra Paternità più che due righe
Contenuto e note Muscettola riferisce d’aver letto i sei quinternetti relativi alle Annotazioni della ‘Belisa’ [ovvero ‘Le bellezze della Belisa’ ad opera di Oldauro Scioppio, cioè Aprosio stesso]; si dice compiaciuto e onorato dell’illustre apporto di padre Angelico alla sua tragedia tanto da paragonarlo a un re Mida dalle "mani trasformatrici; ciò che toccano volgono in tesoro"; presto invierà a Francesco Ventimiglia l’introduzione delle Annotazioni assieme all'argomento dell'opera. Con dispiacere comunica di non poter soddisfare le richieste librarie del frate intemelio e giustifica il fallimento delle proprie ricerche perché "fra l’altre infelicità di Napoli s’annovera la scarsezza delle buone librerie [...] si può ascrivere a miracolo quando capita un libro da farne conto; non v’hanno spaccio che romanzi, commedie e libri legali". Nulla è riuscito a reperire dell’autore Pacifico Massimo mentre l’amico Lorenzo Crasso ha intercettato un’opera di Giano Anisio. Dopo la chiusura della lettera soggiunge di aver appena appreso la notizia della morte dell’Arciduca Ferdinando Carlo [a cui pensava di dedicare ‘La Belisa’]; è un annuncio acquisito con "estremo cordoglio vedendo rimasto [...] [Francesco] Sbarra senza mecenate, e la [...] Belisa senza il protettore destinatole".
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio
Compilatore Zuccalà Pasquale
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