Mittente Muscettola Antonio Destinatario Aprosio Angelico
Data 10/10/1662 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit Ricevo in questa settimana due carissime di Vostra Paternità
Contenuto e note Come da richieste dell’Aprosio Muscettola riferisce d’aver fatto recuperare la raccolta di poesie del defunto [poeta e giureconsulto napoletano] Gennaro Grosso al fine di gestirne l’impressione; i componimenti pare fossero già stati stampati in passato ma poi se ne smarrirono alcuni fogli nel corso dei trasporti; agli stessi esiti sembrano esser giunte anche due opere di [Marc’Aurelio] Severino "smarrite prima di arrivare alle stampe". Viene data notizia della morte di un amico [Francesco] Villareale [smentita nella lettera del 12/11/1662, "Scrissi la settimana passata a Vostra Paternità così di fretta, che mi fo lecito il fastidirla di nuovo con questa"]. Visti gli apprezzamenti dell’Aprosio riguardo alcuni componimenti in linguaggio napoletano, Muscettola avvisa che prossimamente gli invierà ‘La Tiorba a Taccone’ [Napoli, Camillo Cauallo, 1646] di Filippo Sgruttendio. Si dice poi lusingato degli epigrammi di Napolione Giacobi a lui dedicati [grazie all’intercessione di Aprosio]. Per quel che concerne la ‘Grillaia’, invece, riferisce che la particolare scrittura della "I" e della "V" da parte di padre Angelico è stata motivo di diversi errori da parte degli stampatori; il primo foglio stampato ne è la dimostrazione. Cordialmente richiede copia della 'Satira' del [Nicola] Villani che sottolinea cominci con "Nos Canimus Surdis" ['Satyra Dij vestram fidem', pubblicata presumibilmente nel 1629]. Infine ringrazia Aprosio per aver intitolato le annotazioni alla sua tragedia [‘La Belisa’, Louano, Gio Tommaso Rossi, 1664] come ‘Le Bellezze della Belisa’ [Louano, Gio Tommaso Rossi, 1664].
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio
Compilatore Zuccalà Pasquale
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