Mittente Muscettola Antonio Destinatario Aprosio Angelico
Data 10/7/1662 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit La volontà che mostra il signor Oldauro Scioppio d'oorar con le sue annotazioni la mia Belisa
Contenuto e note Antonio Muscettola si dice onoratissimo della notizia ricevuta secondo cui la sua tragedia, ‘La Belisa’ [Louano, G. Tommaso Rossi, 1664], potrà essere ornata dalle illustri annotazioni di Oldauro Scioppio, cioè Aprosio stesso ['Le bellezze della Belisa, tragedia dell’Illustrissimo Signor Don Antonio Muscettola, abbozzate da Oldauro Scioppio', Louano, Gio Tommaso Rossi, 1664]; una copia dell'opera e il ritratto del mittente verranno presto inviati al solito tramite Vincenzo [Pallavicino] che farà recapitare il tutto ad Aprosio. Ribadisce che i quinternetti de ‘La Grillaia’ si trovano ormai nelle mani dello stampatore veneziano Baba; condivide con Aprosio la scelta di aver "tolto di mano all’Herz lo Scudo di Rinaldo" [intende la 'Seconda Parte' rimasta poi inedita]. Si accenna al costante scambio di missive con [Pier Francesco] Minozzi e con [Francesco] Sbarra [poeta personale dell’Arciduca Ferdinando Carlo]: quest’ultimo gli ha fatto pervenire, oltre a "un’operetta in musica da lui composta coll’occasione del passaggio per quella città dalla Reina di Svezia" , anche i ringraziamenti dell’Arciduca [Ferdinando Carlo] per il sonetto destinatogli; Muscettola ribadisce l’idea di dedicare a questi anche ‘La Belisa’. Nel terzo foglio della lettera, aggiunto dopo la chiusura, il napoletano riferisce le proprie preoccupazioni riguardo al fatto che spesso le proprie lettere sembrino non giungere a destinazione; in tutti i modi fa sapere che, abitando "presso la piazza dei librari", si preoccuperà di intercettare un libro richiestogli da Aprosio.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio
Compilatore Zuccalà Pasquale
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