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Mittente |
Muscettola Antonio |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
1662 |
Tipo data |
Congetturale |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Ventimiglia |
Incipit |
Son più settimane, che non fastidisco Vostra Paternità con mie lettere, non tanto per essere stato attendendo le carissime sue |
Contenuto e note |
Lettera databile tra Maggio e Giugno 1662. Dopo un periodo di silenzio Muscettola può finalmente fornire novità riguardo la stampa de ‘La Grillaia’: ricevuta la conferma che il [tipografo veneziano] Baba ha ultimato la messa a punto del nuovo carattere ai suoi torchi, ha subito proceduto all’invio di tutti i quinternetti che comprendono l’opera; specifica che le restanti parti - le composizioni di [Troilo] Platoni e il sonetto di [Pier Francesco] Minozzi – verranno inviate in un secondo momento assieme alla dedicatoria e alla lettera apologetica di cui sta occupando Angelico Aprosio; in quest’ultima il mittente propone di inserire un suo sonetto in lode dell’Arciduca [Ferdinando Carlo]. Riferisce d’aver ricevuto alcune lettere di [Pier Francesco] Minozzi il che gli ha consentito di smentire l’ipotesi della morte del letterato [lettera del 09/05/1662, "Ricevo a punto la carissima di Vostra Paternità ultimamente scrittami"] e di servirlo in alcune faccende personali. Muscettola fa sapere, inoltre, di aver commissionato il proprio ritratto (che, dunque, presto potrà raggiungere l’Aprosio) e di aver scritto a [Francesco] Sbarra chiedendogli "qualche notizia particolare" dell’Arciduca [Ferdinando Carlo] in modo da potersi opportunamente cimentare nella dedica de ‘La Belisa’. Infine garantisce che fornirà a padre Angelico tutti gli scritti che trattano " della famosa Aprosiana [...] o buoni o cattivi che siano ". |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio |
Compilatore |
Zuccalà Pasquale |
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