Mittente Muscettola Antonio Destinatario Aprosio Angelico
Data 5/12/1661 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit Appunto l'altr'ieri mi capitò la carissima di Vostra Paternità di 16 d'Ottobre
Contenuto e note Muscettola riferisce d'aver ricevuto, in due diverse tornate, ventiquattro quinternetti de ‘La Grillaia’ che sono stati pienamente apprezzati da quei pochi amici che hanno avuto il privilegio di leggerli; non è sorpreso che i restanti tardino ad arrivare: essendo "il lor canto sì soave" è facile che Vincenzo [Pallavicino] li stia trattenendo per goderne egli stesso. Per volere dell’amico [Giuseppe] Battista, il mittente propone ancora [come aveva già fatto nella lettera del 17/10/1661, "Compensa Vostra Paternità la scarsezza delle sue lettere con tanta abbondanza di favori"] di far correggere e ridimensionare le lodi scritte in favore di un autore della zona di cui non specifica il nome [verosimilmente il medico e poeta Federico Meninni]. Riferisce, inoltre, d’aver consegnato la lettera a [Federico] Meninni e aggiunge che questi "era non solamente amico, ma ossequiosissimo del sopradetto signor Battista, ma da mesi a questa parte stanno fra di loro in pochissima corrispondenza"; Muscettola sembra intuire un probabile contrasto tra i due. Mosso da curiosità, il mittente approfitta della lettera per chiedere i motivi che hanno indotto padre Angelico ad usare spesso degli pseudonimi, come Sapricio e Glareano, nell’ambito della sua produzione. In risposta all’esplicita richiesta dell’Aprosio, il napoletano, inoltre, specifica il titolo che vorrebbe gli fosse conferito nell'ambito della dedica de ‘La Grillaia’: vista l'enorme e persistente venerazione nei confronti dell'illustrissimo padre Angelico, vorrebbe esser semplicemente chiamato suo "servitore, che sarà per me il più stimato, né speri Vostra Paternità [...] che me ne faccia intender da me altro che questo". Infine, oltre a ribadire d’essersi preoccupato di raccogliere altri componimenti in lode di Giovanni Francesco Bonomi, propone una piccola curiosità: il poeta [Giovanni Battista] Teodoro è divenuto chierico Teatino "non so se per ispirazione o disperazione" lasciando trasparire, ancora una volta, una certa antipatia per il personaggio.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio
Compilatore Zuccalà Pasquale
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