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Mittente |
Muscettola Antonio |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
21/2/1661 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Ventimiglia |
Incipit |
Ancorché habbia, per sicuro che la frequenzia delle mie debba a Vostra Paternità riuscir noiosa |
Contenuto e note |
Muscettola, anzitutto, riporta le preoccupazioni degli amici Giuseppe Battista e Lorenzo Crasso che, non avendo avuto risposte dall’Aprosio, temono che le loro lettere possano esser andate perdute. Propone poi una suggestiva descrizione dei giorni vissuti a Napoli in quel periodo: "scrivo da una città che sta quasi sossopra di spavento [...] essendo intimorita questa dagli incendi del Vesuvio"; la sconvolgente eruzione che aveva raggiunto l’apice nel luglio del 1660 veniva ora accompagnata dalle superstiziose preoccupazioni nate dalle visioni di alcune croci apparse in più luoghi dopo l'incendio [effetti delle ceneri e delle pietre residue] e di una Cometa, ché "accresce il timore la nascita d’un mostro". Si accenna poi al ‘Teatro degli Huomini Illustri’ dell’abate [Girolamo] Ghilini che, nelle intenzioni, presto sarebbe giunta alle stampe. L’opera non avrebbe immediatamente compreso il nome di Muscettola ma, secondo le promesse dell’Aprosio, l’aggiunta ci sarebbe stata in uno degli ulteriori volumi che il Ghilini programmava di realizzare. A tal proposito Muscettola propone le proprie perplessità: avendo Ghilini all’epoca già 72 anni, essendo dunque "soggetto a poter poco più vivere", difficilmente sarebbe stato possibile, a parer del napoletano, contare su ulteriori volumi dell’opera stessa; chiede pertanto a padre Angelico d’intercedere per lui affinché l’abate possa valutare subito l’inclusione. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio |
Compilatore |
Zuccalà Pasquale |
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