Mittente Muscettola Antonio Destinatario Aprosio Angelico
Data 11/12/1660 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit Non meno che un mese e mezzo ha tardato a giungermi la gentilissima di Vostra Paternità
Contenuto e note Muscettola, com’è solito, rivolge i propri ampollosi ossequi [conditi da dotti rinvii a Orazio, Ovidio, Marziale] all’illustre amico di Ventimiglia dal quale, sempre con felice stupore, riceve carissime lettere. Affronta poi la questione della ‘Grillaia’ [opera dell’Aprosio che verrà stampata in Napoli, Novello De Bonis, 1668]; anche a nome degli amici Giuseppe Battista e Lorenzo Crasso, propone l’idea di far imprimere l’opera presso i torchi del veneziano Storti oppure presso qualche tipografo della stessa Napoli. Come da richieste dello stesso Aprosio, inoltre, Muscettola espone alcune notizie autobiografiche vista la possibilità di far aggiungere il proprio nome in uno dei volumi de ‘Il Teatro degli Huomini Illustri’ dell’abate [Girolamo] Ghilini. Specifica d’esser nato nel 1628, primogenito di Francesco I Muscettola, esponente dei duchi di Spezzano, discendente di Marc’Antonio governatore della "provincia di Capitanata e del Contado di Molise". Racconta d’esser stato indirizzato dal padre verso gli studi di legge ma, nonostante la laurea, ben presto avrebbe abbandonato la carriera giuridica perché totalmente assorbito dalla passione per la poesia. Parla della speranza di poter presto ultimare e pubblicare ‘La Belisa’, tragedia, la seconda parte delle sue ‘Poesie’ e l’agiografia ‘Vita di Santa Barbara’; accenna ad alcuni scritti solo abbozzati [e che non verranno mai dati alle stampe] come la tragicommedia ‘Stella’ e il romanzo ‘Armidauro’; ancora, sostiene di volersi presto cimentare ne ‘L’Epitome de Historie della Spagna’. Infine annuncia al destinatario che, allegato alla lettera, avrebbe trovato un sonetto in lode dell’abate Ghilini (incipit: "Anime eccelse al cui saver fu dato regnar felice entr’i Palladi chiostri") e ribadisce d’avergli inviato tramite l’amico Vincenzo Pallavicino le opere di Onofrio d’Andrea.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria di Genova, Ms.E.IV.14, Muscettola Antonio
Compilatore Zuccalà Pasquale
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