Mittente Cebà Ansaldo Destinatario Copia (Copio) Sara (Sarra)
Data 22/6/1619 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo Venezia
Incipit Voi faceste, credo per mio rispetto, memoria d'un mio fratello con la gentilezza de' vostri versi
Contenuto e note Cebà ringrazia innanzitutto Sara, che ha dedicato alla memoria di un suo fratello un proprio componimento; osserva che tali versi rendono onore, più che alla parentela, all'intrinseca nobiltà del congiunto; inoltre, spedisce a Sara un epitafio da cui risulta la profondità dell'affetto che lo legava a un fratello tanto valido nel vestire le insegne dei soldati di Cristo [i due componimenti non sono riportati nella missiva]. Si dichiara poi lieto del fatto che Sara abbia stretto a Genova un legame di amicizia con una gentildonna, dal cui influsso delicato Cebà auspica migliori risultati di quelli sinora ottenuti nella persuasione di Sara alla rinuncia al giudaismo. La seconda parte della missiva, che pure persevera nelle dichiarazioni d'amore, distingue fra la gratuità e il disinteresse delle attenzioni di Cebà, cui solo Sara sta a cuore, e le manifestazioni d'attaccamento da parte della giovane, che gli paiono accidentali (sebbene poi acquisiscano ai suoi occhi pregnanza e significato sostanziale). Nel concludere, Cebà conferma il proprio assiduo ricordo di Sara, cui i suoi pensieri garantiscono un tributo continuo, rispetto al quale il tributo della penna appare insignificante e irrisorio. Auspica infine che la giovane donna venga raggiunta dalla luce di Cristo.
Fonte o bibliografia Lettere d'Ansaldo Cebà scritte a Sarra Copia e dedicate a Marc'Antonio Doria. In Genova, Per Giuseppe Pavoni, MDCXXIII, pp. 36-38.
Compilatore Favaro Francesca
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