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Mittente |
Tasso Bernardo |
Destinatario |
Clemente VII |
Data |
1526 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Chiari |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Eziandio che il Reverendissimo Verulano, nunzio di Vostra Santità, il successo di questa impresa le scriva |
Contenuto e note |
Resoconto di Bernardo Tasso al sommo pontefice [Clemente VII, Giulio de' Medici], in cui il segretario afferma esser le cose già note a causa della relazione precedentemente spedita dal nunzio apostolico [Filonardi Ennio, cardinale di Sant'Angelo]. Procede tuttavia, raccontando come in un consiglio di guerra aveva comunicato al duca d'Urbino [Francesco Maria I della Rovere, capitano generale dell'esercito veneziano], presente il Provveditore di Venezia [Pisani Alvise], le proposte tattiche del conte Guido [Guido Rangone, capitano generale dell'esercito pontificio]. Evoca il rifiuto del duca di seguire l'opinione del conte varcando il fiume e procedendo all'unione degli eserciti, se non a Cremona. Racconta altresì come nonostante la necessaria rapidità, dimostrata dalle "prattiche di Milano" [Il Tasso si riferisce verosimilmente all'assedio della capitale lombarda la cui conquista fallì in parte a causa del temporeggiamento del Della Rovere. La lettera dovrebbe quindi essere posteriore al 7 luglio del 1526, data del mancato assalto], il parere espresso dal segretario a nome del conte Guido non venga ascoltato. Il Tasso soggiunge di aver scritto la medesima cosa al Guicciardini [Guicciardini Francesco, luogotenente dell'esercito pontificio] e al Rangone. |
Fonte o bibliografia |
Bernardo Tasso, Li tre libri delle lettere, alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto libro, ristampa anastatica dell’edizione Giglio, Venezia,1559, a cura di Donatella Rasi, Sala Bolognese (BO), Arnaldo Forni, 2002, V, pp. 25-27. |
Compilatore |
Fratani Dominique |
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