Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 1633 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Scrissi mosso dal suo afflittissimo stomaco, e ricordai a Vostra Signoria il modo col quale io prenderei a governarmi
Contenuto e note Scrive al Giustiniani poiché non ha avuto da lui alcuna notizia, vuole ricordargli il modo con il quale provvedere a sé stesso, perché lui nelle sofferenze fisiche, rifugge dai medici. Dichiara di essere sollecitato dalle Muse ma di non arrendersi alle loro moine, di avere piuttosto ordinato le sue scritture, tra le quali alcuni componimenti lirici, e di stamparle se ne avrà la possibilità. Afferma di voler riportare l'Amedeide alla forma che aveva quando nacque [cioè privata delle aggiunte imposte da Carlo Emanuele I dopo il 1607 (l'edizione del 1620 comprendeva ben ventitrè canti): Carlo Emanuele I era morto nel luglio 1630 e nessun vincolo pare legare Chiabrera alla corte del figlio Vittorio Amedeo I. La "Amedeide" verrà quindi pubblicata a Napoli, presso Scoriggio, nel 1635 e comprenderà solo dieci canti come la ristampa di Genova, Guasco, nel 1654] ma ammette che lo spaventa riscriverla. Informa che da Firenze gli giungono notizie di conforto. Spera di recarvisi in settembre in modo da poter concludere alcune faccende, ma se non potrà, pensa di raggiungere Madonna di Reggio. Gli sembra impossibile aver passato cinque anni di riposo e ammette di fare questi pensieri per rallegrarsi. Augura al Giustiniani di guarire e lo esorta a fargli avere notizie di sé [per la datazione la Morando propone l'anno 1633 per il riferimento alla malattia del Giustiniani che si ricollega direttamente alla lettera 428 "Alla lettera di Vostra Signoria io risponderò parte per parte" nella quale Chiabrera forniva consigli di guarigione e perché ci permette di comprendere l'espressione di Chiabrera che, desideroso di recarsi a Reggio, afferma di non aver compiuto viaggi lunghi da cinque anni, cioè dal 1628, anno in cui si trovava a Firenze per la stampa di "Delle poesie di Gabriello Chiabrera", Firenze, Pignoni 1627 e "Delle poesie di Gabriello Chiabrera volume quarto", Firenze, Pignoni, 1628. Inoltre la revisione della "Amedeide", alla quale la lettera allude, pare essere attiva in questo frangente di tempo]
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 429
Compilatore Dell'Orto Chiara
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