Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 27/2/1632 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit I malvagi temporali non hanno consentito, che vicedevolmente sieno corse novelle fra noi
Contenuto e note Benché i temporali non abbiano consentito lo scambio di notizie, dichiara di averne ascoltate a sufficienza da Raffaello, specialmente la poesia che il Giustiniani disse in prosa [La situazione presentata in questa lettera - Raffaello, il servitore di Chiabrera che si reca a Genova, il Giustiniani che "disse la poesia in prosa" ecc. - resta senza possibilità di commento]. Afferma di aspettare che tra poco, egli salga sul Parnaso e gli cresca la fama [anche questa affermazione risulta oscura]. Gli è giunta notizia che il matrimonio si è celebrato nel "Palazzo" [difficile stabilire di quale matrimonio si tratti] e quasi biasima la sua "buona vecchia" [non può essere Lelia che gli sopravvisse di parecchi anni] che abbia voluto morire e lo traeva a Genova quando le sue gioie aumentavano. Ossequia il Conte Fulvio [Testi] di cui vorrebbe capire alcune cose riguardo alla "stanza e partita" [l'epistolario del Testi non riporta alcuna notizia intorno ad un suo soggiorno genovese nel febbraio 1632; ma il 5 gennaio di quell'anno egli si trovava a Milano per conto del Duca d'Este, pronto a partire per Torino il giorno seguente. Da Milano scrive allarmato al Duca: "Si vocifera che il Duca di Savoia si sia aggiustato co' Genovesi, e 'l suo ambasciatore qui residente pubblicamente l'afferma. Asseriscono con tutto ciò che Pinerolo resterà in mano de' Franzesi, contentandosene il Duca stesso, il quale avrà del Cristianissimo in permuta alcune terre vicine a Genova e molto comode e opportune a S.A." (Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Roma-Bari, Laterza, 1967 cit.,vol. II, p. 336, n. 318). Possiamo pensare che il Principe d'Este abbia chiesto al Testi di recarsi a Genova per approfondire la questione: da che il breve viaggio del modenese puntualmente registrato da Francesco Luigi Mannucci, "La lirica di Gabriello Chiabrera. Storia e caratteri", Napoli-Genova, Perella, 1925, pp. 253-262, vuole leggere, in questo interessarsi di Chiabrera al Testi, un tentativo di entrare in contatto con la corte di Modena. In realtà il contesto delle lettere non pare avallare questa interpretazione].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 422
Compilatore Dell'Orto Chiara
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