Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 24/1/1632 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit La lettera smarrita non conteneva altro, che inchiostro; ma io la scrissi
Contenuto e note Afferma che lo zio del Giustiniani, Nicolò, lo ha informato che il figlio si è imbarcato [il figlio di Pier Giuseppe, Gio. Francesco, è partito per Roma, per porsi al servizio dello zio, il Marchese di Bassano Vincenzo Giustiniani. Le speranze di Pier Giuseppe erano evidentemente quelle di poter avviare suo figlio ad una possibile successione nel Marchesato, il che non avvenne]. Poiché il tempo è buono e lui è bene accompagnato arriverà presto a Roma, dove secondo lui, per la sua età, avrà una permanenza migliore che nella "piazza de' Bianchi" [Piazza Bianchi, ovvero il centro dei commerci e degli affari di Genova]. Dichiara di avere in testa "il ragionamento della bellezza" ma di non averlo mai steso su carta né di avere in futuro la possibilità di farlo [non esiste infatti, tra i discorsi scritti per l'accademia, alcun "ragionamento" sulla bellezza]. Non perdona "l'abbandonamento" dell'Accademia, anzi, esaminando i modi e gli affari della città, si meraviglia che sia durata così tanto [questa lettera è fonte utile per la storia dell'Accademia degli Addormentati che, come qui sembra, viene "abbandonata" all'inizio del 1632, dopo la fiorente attività del 1629-1630. Il giudizio di Chiabrera sulla capacità culturale di Genova è piuttosto tagliente]. Si augura che gli accademici lo inviteranno ai loro "conviti carnovaleschi".
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 419
Compilatore Dell'Orto Chiara
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