Mittente Meninni Federigo Destinatario Aprosio Angelico
Data 12/1680 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Napoli] Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit Annuncio a Vostra Paternità Molto Reverenda felicissimo il principio di quest'anno nuovo
Contenuto e note Meninni manda all’Aprosio gli auguri di buon anno nuovo [1681] e gli comunica il buono stato di salute del sig. Lorenzo Crasso. Si meraviglia, peraltro, che padre Angelico non abbia ancora ricevuto un suo ritratto insieme ad alcuni libri, ma spera che nel frattempo il tutto sia già pervenuto nelle sue mani. In particolare, i libri sono di padre Celestino [Porporino Baroncini] faentino, amico del Meninni, ovvero: ‘Icon Monachi’ [Aquilae, typis Petri Pauli Castrati, 1675]; una galleria delle imperatrici antiche [‘La Galleria Cesarea … nella quale … si mostreranno le immagini delle mogli di tutti gl’imperatori dell’Oriente e dell’Occidente’, Faenza, Zarfagli, 1672] e un terzo libro su un calendario romano da poco ritrovato negli Abruzzi scolpito in una lapide [‘Ad Kalendarium Romanun Amiterni effossum minuscola commentaria’, Napoli, Cavalli, 1680]. Molto versato nello studio dell’antichità, padre Celestino ha dell’altro materiale pronto per la stampa. E, a proposito di Faenza, Meninni ricorda all’Aprosio che faentino è anche il nobile sig. Andrea Sinibaldi, cavaliere dell’abito di San Jacopo, persona che scrive assai bene nella lingua sia toscana che latina: s’aspetti dunque l’Aprosio di ricevere nuove da Faenza da questo signore. Meninni si raccomanda poi all’Aprosio che non si disturbi in prima persona per fare la copia manoscritta del ‘Ragionamento dello Accademico Aldeano [(Nicola Villani) sopra la poesia giocosa de’ greci, de’ latini e de’ toscani’, Venezia, Pinelli 1634]; non vuole infatti approfittare della grande disponibilità dell’Aprosio e, tra l’altro, il Meninni gli aveva solo chiesto di darne l’incombenza ad un amanuense le cui spese avrebbe pagato il sig. Lorenzo Crasso. Né il Meninni avrebbe creato al suo corrispondente tale impaccio se il libro fosse stato possibile reperire in Firenze o in Venezia. Meninni riferisce poi d’aver ricevuto da Roma, mesi addietro, una lettera di Giacomo Maria Cenni [di Sinalunga], persona assai garbata e virtuosa che al momento dovrebbe trovarsi a Spoleto, e reputa che, se è avvenuto questo contatto epistolare, l’Aprosio deve averlo per certo favorito. Comunque Meninni scriverà al Cenni su quanto l’Aprosio ha accennato. Infine, Meninni comunica all’Aprosio che potrà spedire, appena pronta, la copia del libro di cui sopra al sig. Federico Zannetti in Roma che l’inoltrerà a sua volta al Meninni.
Fonte o bibliografia Clizia Carminati, Lettere di Federigo Meninni al padre Angelico Aprosio, "Studi Secenteschi", XXXVII (1996), pp. 215-217 (lettera X)
Compilatore Giulietti Renato
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