Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 24/8/1632 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Io scrissi a Vostra Signoria come haveva ben raccomandata la lettera per Montesomme
Contenuto e note Afferma di avergli scritto appena lui aveva raccomandato la lettera per Montesomme [probabilmente Montezemolo, al confine tra Savona e Cuneo]. Ammette di essere preoccupato per le miserie di quei luoghi e per gli impedimenti, pertanto chiede al Giustiniani di mandargli una o due copie della lettera e lui altrettanto gli manderà le lettere raccomandate in vari modi. Poiché quei luoghi sono tutti "guasti", bisogna credere che ci possa essere molta difficoltà a trovare uomini e a portare e riportare le lettere. Lo informa che per quanto riguarda la quarantena, gli hanno detto che converrà che "colui" ne faccia una fuori e una dentro dai "restrelli" [poiché la Val Bormida era feudo dei Gonzaga, la zona era segnata da posti di blocco che, durante la peste, divenivano confini naturali del contagio. Il Rastrello o Rastrelli era un posto di blocco a monte di Altare]. Poiché il Giustiniani gli aveva chiesto un parere sul mandare il figlio a Roma [chiede a Chiabrera un consiglio sull'educazione del giovane figlio Gio. Francesco], afferma che sarebbe un bel fatto farlo crescere fuori casa, ma ammette che non lo manderebbe, se non in autunno. Lui infatti di solito aspetta il fresco per andare in campagna e godere l'aria aperta di San Giacomo [colle savonese dove era stato edificato un convento francescano di grande importanza nel Cinquecento], perché le settimane di caldo, come quelle passate, permettono soltanto lo studio e la scrittura.
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 415
Compilatore Dell'Orto Chiara
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