Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Giustiniani Pier Giuseppe
Data 6/7/1632 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Hebbi una marina sorda dalla parte di Ponente, la quale mi fece sbarcare a Renzano tutto conquassato
Contenuto e note Dopo essere sbarcato a Renzano ed aver fatto una sosta ad Albisola, informa di essere a casa. Gli sono arrivate delle lettere da Firenze, nelle quali gli si conferma la salute [allude alla peste che dilaga nel Nord Italia, sopraggiunta anche a Genova e a Finale, in prossimità di Savona] tanto che sta pensando di passare là l'inverno. Gli conviene però ordinare alcuni suoi fogli, "per non mai più pensare ad Elicona, ma lavarmi nell'acque del Giordano" [in questo periodo Chiabrera sottopone all'Inquisitore i suoi discorsi accademici]. Chiede al Giustiniani di far consegnare il suo "piccolo Dante" [M. De Marinis, "Anton Giulio Brignole Sale e i suoi tempi", Genova, Apuana, 1914, pp. 37-41, pare convinto del fatto che "dal Chiabrera e dal Cebà fu certamente posto in mano al giovine Anton Giulio il libro di Dante"] e una parafrasi su Isaia al suo compare Borzone [Luciano Borzone, pittore e incisore genovese, il cui nome ricorre spesso nella corrispondenza di Chiabrera negli anni 1614-1632 e da un’annotazione di Giovan Battista Spotorno all’edizione delle “Lettere del Signore Gabriello Chiabrera Nobile Savonese e Poeta famoso, scritte in vari tempi et occasioni al Signore Pier Giuseppe Giustinaini”, Della Volpe, Bologna, 1762, risulta che il Borzone già nel 1612 aveva fatto un ritratto a penna dell’amico. Il Borzone era evidentemente amico anche di Bernardo Castello, se insieme avevano promesso al Chiabrera di decorare le pareti della sua casa di Savona (G.Chiabrera, Delle opere, Venezia, 1757); il poeta in questa occasione gli dedicò una canzonetta, dove descrive cosa avrebbe voluto fosse dipinto nella sua “Siracusa” (G. Chiabrera, Canzonette. Rime varie, Dialoghi, a cura di L. Negri, Torino 1952). Sempre dall'epistolario del poeta si hanno altre notizie: nel 1615, se non l'avesse compiuto il Castello, il Borzone avrebbe fatto lo schizzo di una testa da un quadro- del Tiziano che il Chiabrera aveva venduto; nel 1617 era ammalato; nel 1629 pensava di recarsi a Massa e a Firenze] così che da lui, il Chiabrera li ritirerà, perché a Fassolo i marinai non andrebbero. Gli manda dei versi del Salvadori [Andrea Salvadori, letterato fiorentino attivo alla corte medicea, autore di opere teatrali e di favole per musica] arrivatogli da Firenze. Spera che li apprezzerà perché sono belli.
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 413
Compilatore Dell'Orto Chiara
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