Mittente Meninni Federigo Destinatario Aprosio Angelico
Data 13/9/1678 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit Ho già composto un bel lungo trattato intorno a i componimenti
Contenuto e note Meninni riferisce d’aver già composto un lungo ‘trattato’ intorno ai componimenti giocosi e “gioco-serii” [che più tardi (lettera all’Aprosio del 30 ottobre 1680) chiamerà ‘Ritratto de’ componimenti gioco-serii e giocosi’] e d’aver ricevuto richieste da Venezia per la stampa di esso. Ringrazia l’Aprosio d’avergli mandato notizie del libro [‘Ragionamento dello] Accademico Aldeano sopra la poesia giocosa de’ greci, de’ latini e de’ toscani’ [di Nicola Villani, Venezia, Pinelli 1634] che ha già predisposto di cercare in Venezia. Spera pure di avere le ‘Rime piacevoli’ [Orvieto, Colaldi, 1598] di Giovan Battista Vitale, un letterato che ha avuto dissidi con il Marino: non ne conosce i motivi, ma, avendone maggiori lumi, ne avviserà l’Aprosio. Si pone intanto in attesa di ricevere dall’Aprosio la nota dei sonetti e di altri componimenti promessagli: e questa, nel caso, padre Angelico potrà spedirgli in Napoli tramite i sigg. Zannetti di Roma. Sui componimenti giocosi chiede che l’Aprosio gli dia quante più notizie possibile non avendo egli a sua disposizione che l’‘Estaticus, sive de ludicra poesi dialogus’ [Perugia Naccarino, 1615] di M. Antonio Bonciari sopra la sua ‘Paedagogomachia [sive de bello litteratorum’, Perugia, apud Academicos Augustos, 1611]. Meninni manderà all’Aprosio una nota degli autori greci e latini da lui conosciuti che scrissero di materie giocose, e per il momento fa seguire l’elenco di quelli che scrivono in lingua toscana, in attesa che l’Aprosio gli dia ragguaglio degli altri. Segue l’elenco, ovvero: ‘Il Morgante’ di Luigi Pulci; ‘Il vendemmiatore’ di [Luigi] Tansillo; ‘La Moscheide’, ‘La Franceide’, ‘L’Eneide travestita’ e altre cose di [Giambattista] Lalli; ‘Lo scherno degli dei’ di [Francesco] Bracciolini; ‘I numi guerrieri’ di [Carlo] Torre; ‘L’asino’ [di Carlo de’ Dottori]; ‘La secchia rapita’ di [Alessandro] Tassoni; ‘L’Iliade giocosa’ di [Giovan Francesco] Loredano; [‘Le pazzie de’ savi ovvero] il Lambertaccio’ di [Bartolomeo] Bocchini; ‘La Troia rapita’ del cantante Loreto [Vettori]; ‘La Merdeide’ [di Nicolò Bobadillo (Tommaso Stigliani)]; “un canto in lode de’ maccheroni” [forse ‘Della discendenza e nobiltà de’ maccheroni’ di Francesco de Lemene, Modena, s.a.]; ‘Il Malmantile racquistato’ [di Lorenzo Lippi]; ‘La cucagna’ di [Giovan Battista] Marino [opera non conservata]. L’elenco prosegue con le ‘Rime’ di [Francesco] Berni; le ‘Rime [piacevoli] di Cesare Caporali, del Mauro [Giovanni Mauro] e d’altri autori’, Venezia, G. Imberti, 1637; ‘Le vite di Romulo e di Numa Pompilio … descritte in terza rima piacevole’ di [Girolamo] Magagnati; ‘Capitoli e canzoni [piacevoli’] di Girolamo Leopardi; ‘Capitoli burleschi d’incerto autore […] dedicati al signor Pietro Angeli’ [di Girolamo Magagnati]; [‘Delle] frascherie [fasci tre’] e ‘Poesie postume’ di [Antonio] Abbati; ‘Poesie’ di [Francesco] Melosio; i sonetti dei ‘Leporeambi’ [di Ludovico] Leporeo; “I cantici di Fidenzio” [Camillo Scroffa, ‘Cantici ed elegie del Pedante appassionato’]; ‘Cantici di Essione Partico’ [‘Endecasyllabi di Essione Partico callifilo archiludimagistro’, Viterbo, 1661]; le “Satire di sette uomini illustri”; le ‘Satire alla Carlona’ di Andrea da Bergamo [Pietro Nelli]; [‘La sampogna del] Pastore Elpireo [con la Fionda e l’Iride poetica’, di Giovanni Pierelli]; ‘La Murtoleide [fischiate del caualier Marino con] la Marineide, [risate del Murtola. Aggiuntovi] le Strigliate [a Tomaso Stigliani]…’, Norinbergh (i.e. Venezia), I. Stamphier, 1619]. Meninni continua il suo elenco dicendo d’aver trovato ‘L’Orlandino’ in ottava rima di Merlino Cocai [Teofilo Folengo] e l’‘Orlando’ di Francesco Bernia [‘L’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo rifatto da Francesco Berni’], ma non conosce questi due libri se non per poche ottave riportate da qualche autore. Meninni prega dunque l’Aprosio di voler benevolmente cooperare a questa sua fatica letteraria sulla poesia giocosa che, afferma, “potrà liberare molti dall’umor melanconico”. Aggiunge di aver citato l’Aprosio a proposito della lettera [di Giovan Francesco Negri] che allude agli imperatori romani, pubblicata nella ‘Grillaia’ aprosiana (‘grillo’ 39) e, prima di congedarsi, chiede per ultimo al suo corrispondente se l’autore di questa lettera abbia scritto prima o dopo lo Stigliani.
Fonte o bibliografia Clizia Carminati, Lettere di Federigo Meninni al padre Angelico Aprosio, "Studi Secenteschi", XXXVII (1996), pp. 211-214 (lettera VIII)
Compilatore Giulietti Renato
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