Mittente Franco Veronica Destinatario
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Venezia] Luogo di arrivo
Incipit Poich'io non posso ricambiarvi con l'egual corrispondenza di quell'amore
Contenuto e note Franco ribadisce ad un ignoto spasimante di non poter ricambiare con egual corrispondenza l’amore che egli professa, avendo già collocato il suo pensiero altrove ed opponendosi la sua “fatal inclinazione” al suo tentativo di amarlo con parità. Con queste righe, gli ripete la disposizione del suo animo, poiché quando altre volte gli ha manifestato la medesima situazione egli ha mostrato di credere che non fosse la verità, ma che al contrario la donna intendesse spronarlo ad aumentare “l’offerta del dono”, imputandola di avidità. Ciò che la tranquillizza dal dispiacere di vedersi da lui così richiesta con accrescimento di prezzo, quasi facendo mercato della sua persona, che vale assai poco, è che se lui mostra di amar tanto una donna che faccia tal vile mercato, anche lei tollera di essere reputata tale. Non si oppone a questo giudizio rivelandogli il suo vero essere, per non alimentare il suo amore provocandogli un insanabile dolore.
Fonte o bibliografia Veronica Franco, Lettere, a cura di Stefano Bianchi, Roma, Salerno editrice, 1998, num. XVIII, pp. 62-64
Compilatore Dell'Orto Chiara
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