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Mittente |
Franco Veronica |
Destinatario |
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Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Tra quanti favori ch'io potessi ricever dalla vostra gentilezza |
Contenuto e note |
Franco chiede ad un ignoto personaggio di farle la grazia di raggiungerla il giorno stesso con un amico che sarà disponibile a fare "lieta conversazione", poiché la pioggia "invita ogni buona persona a provedersi di dolce trattenimento al coperto ed al fuoco almen fin a sera". Se si degnerà di andare, potranno desinar amichevolmente insieme "sine fuco et cerimoniis more maiorum" ["senza artifici né cerimonie, secondo il costume degli avi". E' adattamento di Cicerone, Ad Atticum, I, II "Sine fuco ac fallaciis more maiorum"]. Gli chiede anche di portare con sé, se vorrà, un "fiaschino" di quella sua buona malvasia. E aggiunge che la sera stessa realizzerà il di lui volere, andando a casa del suo amico. |
Fonte o bibliografia |
Veronica Franco, Lettere, a cura di Stefano Bianchi, Roma, Salerno editrice, 1998, num. XIII, pp. 52 |
Compilatore |
Dell'Orto Chiara |
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