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Mittente |
Tarabotti Arcangela |
Destinatario |
[Brusoni] [Girolamo] |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Non so certo d'aver scritto a Vostra Signoria cose che meritino rissentimenti |
Contenuto e note |
Si scusa per avergli scritto concetti inappropriati, dettati dall'amarezza per il suo continuo stato di malessere e guidati più dalle passioni che dalla ragione. Si mostra lusingata d'apparire in alcuni componimenti del corrispondente [tra cui 'La Orestilla di Girolamo Brusoni. Alla serenissima principessa Maria Gonzaga', Venezia, Guerigli, 1652; il personaggio di Laura è ispirato alla Tarabotti], si mostra più stupita da tale onore che dal fatto di vedersi espunta da queste stesse opere. Afferma di essere in grado di comprendere la materia filosofica della 'Orestilla' poiché abituata a leggere i maggiori filosofi e persino Machiavelli "con la licenza però de' Superiori". Dichiara che strapperà le lettere del corrispondente qualora le confermi di aver già fatto lo stesso con le sue. Provvederà ad inviargli una lettera della sorella [di Brusoni] non appena l'avrà ritrovata nel disordine causato dal lungo periodo di indisposizione. Lo rassicura di avere bene a mente la vanità di ogni gloria terrena. |
Fonte o bibliografia |
Arcangela Tarabotti, Lettere familiari e di complimento, a cura di Meredith Ray e Lynn Lara Westwater, presentazione di Gabriella Zarri, Torino, Rosenberg & Sellier, 2005, pp. 262-263 |
Compilatore |
Locatelli Giulia |
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