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Mittente |
Tarabotti Arcangela |
Destinatario |
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Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Ieri ricevei una di Vostra Signoria che mi portò non poca maraviglia per sentire |
Contenuto e note |
Invita il destinatario [Angelico Aprosio o Girolamo Brusoni] a riflettere "se averia del buono e del termine cavalleresco ch'un essercito di penne, addotrinate nei maggiori studi, si movesse contro quella d'una donna che non ha potuto volare che sopra la superficie delle scritture, guidata dalla semplice naturalezza" [riferimento alle reazioni ostili suscitate dalla 'Antisatira in risposta al 'Lusso donnesco', satira menippea del signor Francesco Buoninsegni' (Venezia, Valvasense, 1644)]. Intende rispondere ai detrattori per difendere sé stessa, "sì com'ora per servire ad altri son entrata in questo arringo" [dichiara infatti di aver composta l''Antisatira' su richiesta di alcune gentildonne]. Afferma che la sua opera era nata "non per offendere ma per diffendere". Si scherma inoltre dietro al ruolo di donna e di suora, dichiarando di essere estranea a ciò che risulti "maledico, bugiardo, audace, temerario". |
Fonte o bibliografia |
Arcangela Tarabotti, Lettere familiari e di complimento, a cura di Meredith Ray e Lynn Lara Westwater, presentazione di Gabriella Zarri, Torino, Rosenberg & Sellier, 2005, pp. 250-251 |
Compilatore |
Locatelli Giulia |
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