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Mittente |
Tarabotti Arcangela |
Destinatario |
Mazzarino Giulio |
Data |
1648 |
Tipo data |
Congetturale |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
[Parigi] |
Incipit |
Quella fama che ad ogn'angelo dell'universo porta un grido, il quale palesa come, essendo |
Contenuto e note |
Loda il destinatario come personificazione della giustizia e simulacro di benignità. Si congratula con Mazzarino per il suo inserimento nel "Consiglio serenissimo" [iscrizione alla nobiltà veneziana datata 20 novembre 1648]. Gli augura di poter diventare papa per dispensare "le grazie con sodisfazione del cristianesimo e gloria del Vaticano". Si giustifica per l'ambizione mostrata nello scrivere ad una persona potente quanto il cardinale, ne attribuisce la colpa alle esortazioni di Gabriel Naudé e dei Grémonville [Nicolas Bretel e la moglie Anne-Françoise de Loménie]. Afferma che Gabriel Naudé gli spiegherà nel dettaglio le ragioni della lettera [vd. "Quell'onore che già si compiacque di compartirmi Vostra Signoria delle Sue visite, col mezo"]. Spera che la sua opera ['Tirannia paterna', pubblicata postuma con il titolo 'La semplicità ingannata. Di Galerana Baratotti', Leida, Gio. Sambix, 1654] non si smarrisca proprio nella città di Parigi, considerata "paradiso delle donne". |
Fonte o bibliografia |
Arcangela Tarabotti, Lettere familiari e di complimento, a cura di Meredith Ray e Lynn Lara Westwater, presentazione di Gabriella Zarri, Torino, Rosenberg & Sellier, 2005, pp. 195-197 |
Compilatore |
Locatelli Giulia |
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