Mittente Tarabotti Arcangela Destinatario [Aprosio] [Angelico]
Data 14/4/1644 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza [Venezia] Luogo di arrivo [Venezia]
Incipit La compitissima lettera di Vostra Signoria m'eccita a risponderLe; onde di nuovo
Contenuto e note Risponde al tentativo del destinatario di dissuaderla dalla pubblicazione della 'Antisatira [in risposta al 'Lusso donnesco', satira menippea del signor Francesco Buoninsegni]' [Venezia, Valvasense, 1644]. La suora dichiara di essere intenzionata a procedere con la stampa, incoraggiata dai precedenti suggerimenti del corrispondente, che la esortavano a dar voce ai propri pensieri, nonostante fosse sottoposta alla regola del silenzio monacale. Reputa inoltre che "essendo sempre le mie parole dirette a dir la verità delle malitie de gl'huomini non ponno se non edificar a fare più frutto di quello che faccio col silentio". Grazie a quest'opera spera di essere annoverata tra gli angeli, le Santissime Vergini e i martiri. Accusa il destinatario di desiderare la sua morte. Lo avverte di non temere le "satire e i duelli improprii ad una buona religiosa" promessi dal corrispondente, che si proclama difensore di [Francesco] Buoninsegni. Tarabotti afferma di voler perseverare nelle proprie risoluzioni così come negli obblighi nei confronti del destinatario. Lo biasima per non aver fatto visita al monastero di Sant'Anna, perché se in quella circostanza avesse aperto alle suore, come aveva fatto con quelle di San Maffio, la via al Paradiso, tramite la lettura dei suoi scritti ['Paradiso monacale', Venezia, Oddoni, 1643], Arcangela avrebbe sfruttato l'occasione per uscire dal monastero e stampare la 'Tirannia paterna' [pubblicata postuma con il titolo 'La semplicità ingannata. Di Galerana Baratotti', Leida, Gio. Sambix, 1654]. Tarabotti allude alla sua presentazione "in una dell'Atene d'Italia" [Accademia degli Incogniti]. [Si è conservata la lettera autografa, datata 14 aprile 1644 (BUG E VI 22, c.133); rispetto alla versione a stampa presenta un elogio alla scrittura eternatrice del frate e un tono più ossequioso. Rimarca maggiormente la responsabilità del destinatario nel tentativo di introdurre la suora tra gli Incogniti].
Fonte o bibliografia Arcangela Tarabotti, Lettere familiari e di complimento, a cura di Meredith Ray e Lynn Lara Westwater, presentazione di Gabriella Zarri, Torino, Rosenberg & Sellier, 2005, pp. 179-183
Compilatore Locatelli Giulia
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