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Mittente |
Tarabotti Arcangela |
Destinatario |
[Aprosio] [Angelico] |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Li spirati giorni mi capitò una lettera del signor N. resami dalla monaca di chiesa, la qual or ora |
Contenuto e note |
Si difende dalle accuse contenute nella lettera del signor N. [Angelico Aprosio] nella quale le si rimproverava di non aver composto le opere uscite a suo nome. Non può far altro che provare ribrezzo per queste imputazioni, mosse da un "nemico" che si ride del suo male [gioca su un verso del 'Canzoniere' di Petrarca (RVF 366.72-75)]. Spiega come "i suoi parti non ebbero giamai altro padre ch'è il mio rozzo ingegno, né altra madre che la mia stessa ignoranza". Se avesse cercato di pubblicare a suo nome opere altrui avrebbe fallito al pari di un novello Fetonte. Si rende disponibile ad un incontro per chiarire la sua posizione. |
Fonte o bibliografia |
Arcangela Tarabotti, Lettere familiari e di complimento, a cura di Meredith Ray e Lynn Lara Westwater, presentazione di Gabriella Zarri, Torino, Rosenberg & Sellier, 2005, pp. 64-65 |
Compilatore |
Locatelli Giulia |
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