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Mittente |
Quattromani Sertorio |
Destinatario |
Bernaudo Giovanni Maria |
Data |
15/3/1589 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Cosenza |
Incipit |
Il piego, che Vostra Signoria mi inviò, mi fu intercetto |
Contenuto e note |
Il "piego" inviato dal Bernaudo è stato intercettato e aperto dal duca [di Nocera, Ferrante Carafa] quindi il Quattromani non ha potuto restituire al mittente la sua missiva e quella scritta dai membri del reggimento [di Cosenza]. Rinuncia poi a descrivere i grandi festeggiamenti per la nascita [di Antonio Carafa, figlio di Ferrante e Anna Clarice]. Invia alcune "contradittioni" di Petrarca, Dante e Ariosto da lui scritte e chiede al Bernaudo di dicuterne con gli Accademici [Cosentini]. Allega delle lettere per Giovan Paolo [d'Aquino] e Marcello [Ferrai] e chiede al Bernaudo di consegnarle. Scriverà a Cosimo [Morelli] quando avrà reperito i libri da lui richiesti. Conclude salutando Vincenzo [Bombini], Giovan Battista [Ardoino], Giacomo Gaeta, l'abate Baracco e a suo fratello Maurizio [Baracco]. |
Fonte o bibliografia |
Sertorio, Quattromani, Scritti, a cura di Filiberto Walter Lupi, Rende, Centro Editoriale e Librario Università degli Studi della Calabria, 1999, pp. 67- 68 |
Compilatore |
Rossini Francesco |
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