Mittente [Brignole Sale] [Anton Giulio] Destinatario Chiabrera Gabriello
Data Tipo data assente
Luogo di partenza [Genova] Luogo di arrivo
Incipit Non ho scritto a Vostra Signoria da Roma
Contenuto e note [Minuta] [Brignole Sale] scrive a Gabriello Chiabrera dopo essere ritornato da un soggiorno a Roma, durante il quale ha frequentato [Giovanni] Ciampoli e i Pallavicini. Afferma di aver discorso con Ciampoli di Chiabrera e fa riferimento ai dissapori intercorsi tra il monsignore e il papa [Urbano VIII (Maffeo Barberini)] . [Ciò permette di datare la lettera entro la primavera del 1632 (marzo-aprile), quando cominciavano a manifestarsi la diffidenza e poi l’ira verso il segretario dei Brevi, in seguito allontanato dal suo ufficio e inviato come governatore a Montalto nelle Marche.] Nel suo breve commento ai fatti, dei quali Chiabrera è già informato, Brignole Sale accenna a una mancanza di prudenza e a una presunzione eccessiva di “sapienza” [alludendo forse al fastidio del papa per le vicende inerenti la pubblicazione del ‘Dialogo sopra i massimi sistemi’ di Galilei e l’entusiasmo di Ciampoli per le nuove dottrine.]
Dopo aver dichiarato di essere ritornato a Banchi, la piazza genovese deputata alle attività finanziarie, Brignole prosegue la propria riflessione sulla prudenza affermando l’opportunità di un comportamento coperto, che in corte può sorreggere l’ambizione, mentre nella pratica dei cambi favorisce l’interesse del mercante. La lettera si chiude con un elogio del destinatario, lodato per l’attività letteraria, che Brignole Sale spera di poter presto ospitare.
Fonte o bibliografia Carla Bianchi, Il “Quaderno di appunti” di Anton Giulio Brignole Sale. Vita e cultura a Genova nell’età barocca, Bologna, I libri di Emil, 2015, p. 216-217
Compilatore Bianchi Carla
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