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Mittente |
Alsario della Croce Vincenzo |
Destinatario |
Titi Roberto |
Data |
8/4/1597 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Bologna |
Incipit |
Gran contento ho preso Signor Roberto mio |
Contenuto e note |
Ringrazia Titi per avergli inviato una copia della prolusione con cui ha inaugurato il suo primo corso all'Università di Bologna: ne aveva già ricevuto copia da Giovanni Niccolò Sauli Carrega, e l'ha a sua volta passata a Giulio Guastavini [cfr. lettera di Guastavini a Titi del 10-5-1597, "Da messer Vincenzo Alzari havea ricevuto per parte di Vostra Signoria"]. Si augura che entro ottobre Titi possa chiamarlo con sè a Bologna, dove intende dedicarsi agli studi di medicina, pur senza trascurare quelli umanistici. Rinnova [cfr. lettera del 15-12-1595, "Ben sapevo io della sua cattiva indispositione"] la richiesta di un epigramma del Titi in lode di un libretto che intende pubblicare [sarà poi 'Ephemeridum libri 2 [...]', Bologna, eredi Giovanni Rossi, 1598, non 1589 come erroneamente indicato in molti cataloghi; il libro si apre con un epigramma di Titi e uno di Guastavini]. Si dichiara certo che Titi si rivelerà all'altezza degli illustri predecessori che hanno occupato prima di lui la cattedra bolognese (Sebastiano Corrado, Carlo Sigonio, Aldo Manuzio il Giovane). Gli riferisce i complimenti indirizzatigli dal pavese Fabio Belloni, [professore di diritto] e corrispondente di Alsario. |
Fonte o bibliografia |
Pisa, Biblioteca Universitaria, Ms. 156, II, lett. n. 97 |
Compilatore |
Navone Matteo |
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