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| Mittente |
Alsario della Croce Vincenzo |
Destinatario |
Titi Roberto |
| Data |
19/4/1595 |
Tipo data |
effettiva |
| Luogo di partenza |
Lucca |
Luogo di arrivo |
Firenze |
| Incipit |
Mi rincresce insino all'anima |
| Contenuto e note |
Comunica che la stampa della sua opera ['De invidia et fascino veterum libellus', Lucca, Vincenzo Busdraghi, 1595] è stata ritardata perché lo stampatore ha dovuto dedicarsi prima a un volume della gentidonna e poetessa lucchese Chiara Matraini ['Lettere della Signora Chiara Matraini [...] con la prima, e seconda parte delle sue Rime', Lucca, Vincenzo Busdraghi, 1595]. Racconta che sta lavorando a un "Discorso in lingua Italiana" dedicato ad alcuni luoghi dell''Eneide' di Virglio "tralasciati o [...] non intesi dalli Interpreti", ma che non intende per ora pubblicarlo (ne vuole anzi discutere col Titi). Belisario Morgante gli ha fatto sapere (tramite Fedele da Rimini, giudice a Lucca e parente di Jacopo Mazzoni) che qualora voglia recarsi all'Università di Bologna in compagnia di un suo "figliuolo", egli si impegnerebbe a mantenerli entrambi: l'Alsario è propenso ad accettare, a meno che Titi non riesca a trovargli una simile sistemazione per mezzo di Girolamo Mercuriale o del "sign.r Pietr'Angeli" [forse Pietro Angeli detto il Bargeo]. |
| Fonte o bibliografia |
Pisa, Biblioteca Universitaria, Ms. 156, II, lett. n. 89 |
| Compilatore |
Navone Matteo |
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