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Mittente |
Cebà Ansaldo |
Destinatario |
[D'Este] [Alessandro] |
Data |
24/9/1621 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
Egli è vero che la licenza ottenuta |
Contenuto e note |
[Autografa] Cebà esprime il desiderio che per il proprio poema [A. Cebà, 'La Reina Esther', Genova, Pavoni, 1615, poi Milano, Bidelli, 1616, sospeso dalla Congregazione dell'indice] venga chiesta l'assoluzione alla Congregazione dell'Indice nonostante "la licenza ottenuta da Vostra Signoria Illustrissima [Cardinale Alessandro d'Este] è stata di correggere il mio Poema". La speranza che non sia necessaria una correzione è rafforzata dall'atteggiamento di Padre Riccardi [Padre Nicolò Riccardi, domenicano membro della Congregazione dell'Indice, detto il Padre Mostro per la sua sapienza] "che fin'ora non s'è spaventato dalla forza dell'oppositioni". Nei saluti finali lo scrittore fa intendere che talune volte non gli è possibile scrivere lettere direttamente di propria mano [Cebà si trova in cattive condizioni di salute]. |
Fonte o bibliografia |
Carmela Reale Simioli, Ansaldo Cebà e la Congregazione dell'Indice, in "Campania Sacra", XI-XII, 1980-1981, p. 178 |
Compilatore |
Caporale Chiara |
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