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Mittente |
Doria Marco Antonio (Marcantonio) |
Destinatario |
D'Este Alessandro |
Data |
3/2/1624 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
La cosa che hoggidì mi preme è di sentire che |
Contenuto e note |
[Autografa] Marco Antonio (Marcantonio) Doria [nobile amico genovese del Cebà conosciuto nel contesto dell'Accademia degli Addormentati] scrive al Cardinale Alessandro d'Este che la cosa che ha più a cuore è che per il Poema d'Esther [Ansaldo Cebà, La Reina Esther, Genova, Pavoni, 1615, poi Milano, Bidelli, 1616, sospeso dalla Congregazione dell'indice] non sia necessaria una nuova stampa [era desiderio del Cebà che l'opera venisse accettata con l'aggiunta di una prefazione]. Ricorda inoltre di sollecitare il Riccardi [Padre Nicolò Riccardi, domenicano membro della Congregazione dell'Indice, detto il Padre Mostro per la sua sapienza, impegnato nella difesa del poema] "per il buon successo di questo negotio". Ringrazia infine il Cardinale per la cassa di salami ricevuta da Reggio ed invia con la presente, in segno di riconoscenza, dei canditi. |
Fonte o bibliografia |
Carmela Reale Simioli, Ansaldo Cebà e la Congregazione dell'Indice, in "Campania Sacra", XI-XII, 1980-1981, pp. 197-198
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Compilatore |
Caporale Chiara |
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